Consegnati in Vaticano gli Atti della Causa
di canonizzazione di don Caputo
È ormai a tutti noto che il 25 luglio scorso è
stata chiusa la fase diocesana della causa di
beatificazione e canonizzazione del Servo di
Dio don Ruggero M. Caputo, figlio spirituale
di mons. Dimiccoli. In quella circostanza la
Cattedrale di Barletta ha assistito a una numerosa
partecipazione di sacerdoti, di religiose
e di figli e figlie spirituali del Servo di Dio,
nonché di un cospicuo numero di cittadini.
Nel breve lasso di tempo di un anno di intenso lavoro sono state celebrate novantasei
sessioni durante le quali i membri del Tribunale,
i sacerdoti don Filippo Salvo, don Vincenzo
Misuriello e la sig.ra Grazia Doronzo,
appositamente designati dall’Ordinario, sono
stati impegnati ad ascoltare ottantacinque
testimoni (di cui cinque Presuli), quasi tutti “de
visu”, che hanno deposto sulla vita santa di don
Ruggero. Il Tribunale, validamente coadiuvato
dal Postulatore della Causa, il canonico don Sabino Amedeo Lattanzio, unitamente ai membri
della Commissione Storica, composta da
mons. Giuseppe Asciano, don Vito Carpentiere
e don Giovanni Cafagna, ha anche raccolto e
classificato gli scritti e i documenti del Servo
di Dio. Nel frattempo madre Anna Maria
Cànopi, abbadessa dell’Abbazia Benedettina
“Mater Ecclesiæ” dell’Isola San Giulio (No),
padre Francesco Neri, ministro provinciale
OFM Cap. di Bari, e don Giuseppe Tupputi,
professore di Teologia Dogmatica presso il Seminario
Interdiocesano di Potenza e nell’I.SS.R.
dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, nominati
Teologi censori dall’ordinario diocesano,
mons. Pichierri, hanno espresso il loro giudizio
circa l’ortodossia degli scritti dello stesso
Servo di Dio.
Tutta la documentazione raccolta durante
l’Inchiesta Diocesana, sia in originale che nelle
altre due copie o transunti, scrupolosamente
autenticate dal Notaio, è stata depositata in tre
casse distinte, chiuse e sigillate. 
In data 17 agosto
i due Transunti sono stati tradotti a Roma
dal Postulatore don Lattanzio, presso la Cancelleria
della Congregazione delle Cause dei
Santi e recepiti da mons. Marcello Bartolucci,
sottosegretario della medesima Congregazione.
Al momento della consegna era presente
anche il redentorista barlettano padre Vito
Lombardi. Dopo questo ulteriore e importante
passaggio, la nostra Chiesa diocesana attenderà
dal Dicastero Vaticano il decreto della validità
giuridica dell’Inchiesta.
Sulla base di questi Atti, riconosciuti “validi”,
verrà poi preparata la cosiddetta Positio,
cioè il dossier che deve dimostrare
definitivamente l’eroicità della vita e delle virtù,
nonché la fama di santità di don Ruggero
Caputo. A Positio conclusa e consegnata, succederanno
essenzialmente due sessioni di esame:
il Congresso peculiare dei consultori teologi
e la Congregazione ordinaria dei Cardinali
e dei Vescovi. Quindi il Santo Padre, in
una speciale udienza concessa al Cardinale
Prefetto della stessa Congregazione, interverrà
per ratificare quanto presentatogli a riguardo
del Servo di Dio, che, da quel momento,
assumerà il titolo di Venerabile.
Un “segno dall’Alto”, cioè un miracolo,
accorcerà i tempi, facendoci vedere quanto
prima don Ruggero Caputo agli onori degli
Altari. Per questo è necessario da parte di tutti
noi intensificare la nostra preghiera, far
conoscere il Servo di Dio a più persone possibili
e farlo pregare. Intanto tutti siamo convinti che
il suo primo “miracolo” sia stato la sua vita santa.
S.L.
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