n. 1 Gennaio-Marzo 2008 - Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
     
 
Periodico trimestrale d'informazione sulle Cause di Canonizzazione del Servo di Dio sac. Raffaele Dimiccoli e del Servo di Dio sac. Ruggero Caputo
 

10 dicembre 1997
Sono trascorsi dieci anni da quando il Santo Padre, il Servo di Dio
Giovanni Paolo II, benedisse la Prima Pietra del Nuovo Ospedale Civile
di Barletta dedicato al Servo di Dio mons. Angelo Raffaele Dimiccoli

“Un cordiale saluto ai dirigenti, ai medici, ai docenti, agli alunni della Scuola infermieri professionali ed ai malati dell’Ospedale Civile di Barletta, venuti per benedire la prima pietra della nuova sede ospedaliera dedicata al Servo di Dio mons. Raffaele Dimiccoli, esprimendo vivo compiacimento per l’iniziativa, insieme con l’augurio che la nuova struttura sanitaria possa essere all’avanguardia per l’efficienza e per l’afflato umano e cristiano”.
(dal discorso del Santo Padre, Giovanni Paolo II, ai trecento pellegrini provenienti da Barletta per l’Udienza generale di mercoledì 10 dicembre 1997).

Dalla cronaca…

Il 19 ottobre 1997 il cardinale Salvatore Pappalardo, alla presenza delle autorità civili, religiose, medico-sanitarie e di migliaia di fedeli, benedice la Cappella ricavata nel pian terreno della casa natale del Servo di Dio mons. Angelo Raffaele Dimiccoli, stabile donato dallo stesso Servo di Dio all’Ospedale Civile di Barletta. Per questa circostanza il Direttore Generale dell’ASL, prof. Pierantonio Susca, a nome dell’intera Amministrazione Ospedaliera, annuncia che il Nuovo Ospedale Civile sarebbe stato intitolato a mons. Dimiccoli.

Un sogno divenuto realtà

Finalmente con il trasferimento di tutti i reparti della vecchia struttura, l’Ospedale Civile di Barletta, intitolato al Servo di Dio mons. Angelo Raffaele Dimiccoli, è ormai operante. Si è trattato di un avvenimento grandemente atteso da tutti e ricco di emozioni. L’opinione pubblica ben ricorda gli impegni presi sin dal 1996 dalla Direzione Generale dell’AUSL/2, facendosi voce del consenso unanime dei cittadini, affinché il nuovo ospedale fosse intitolato al Servo di Dio.
È ormai storica la data del 19 ottobre 1997 allorquando, alla presenza del cardinale Salvatore Pappalardo e di una straripante marea di cittadini, che assiepava gli spazi antistanti del vecchio Ospedale “Umberto I”, il Direttore Generale del tempo, a nome dell’intera Amministrazione Ospedaliera locale, comunicò la decisione di intitolare il nuovo Ospedale al grande benefattore mons. Dimiccoli che, come ultima volontà testamentaria, aveva donato al suddetto nosocomio l’intero palazzo di famiglia. Tale decisione venne suggellata in Vaticano il 10 dicembre dello stesso anno, con la benedizione della prima pietra del nuovo Presidio Ospedaliero “mons. Dimiccoli” da parte del Santo Padre Giovanni Paolo II, alla presenza di centinaia di fedeli, del clero diocesano, di Prelati e delle autorità civili e ospedaliere e degli operatori medico-sanitari.
È ancora radicata, in diverse generazioni di barlettani, il ricordo del diuturno e disinteressato lavoro speso dal Servo di Dio a favore degli ammalati, dei poveri, dei piccoli e della gioventù, per i quali si spogliò anche dei beni di sua proprietà.
Egli, infatti, si preoccupò non solo di portare Dio ai fratelli, ma si fece carico dei loro problemi e delle loro necessità, contribuendo a risanare piaghe sociali che abbracciano il lungo periodo storico, a cavallo delle due Guerre Mondiali. Le sue Opere religiose e socio-educative dislocate nei diversi quartieri della città, a partire dal Rione Maranco, al Rione San Nicola, al Rione Medaglie d’Oro e Borgovilla-Tempio, sono la testimonianza vivente della sua instancabile e disinteressata carità sacerdotale.
Siamo grati alle autorità civili e sanitarie, in particolar modo al dott. Giovan Battista Pentassuglia, attuale Direttore Generale dell’AUSL/2, per l’impegno profuso affinché quest’Opera fosse intestata a mons. Dimiccoli, icona vivente di Cristo, Buon Samaritano.
Il Servo di Dio vegli sui nostri ammalati e interceda per la salute del corpo e dello spirito di quanti ricorreranno a lui.

Giovan Battista Pichierri
arcivescovo

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