 |
 |
|
 |
 Terrazzo chiesa di S. Filippo Neri, Mons. Dimiccoli tra i suoi ragazzi. |
Don Raffaele Dimiccoli:
protettore celeste delle gestanti e dei nascituri
Dalle testimonianze tratte dal Processo di Canonizzazione del Servo di Dio
..."La Domenica delle Palme del 1956, pochi giorni prima che il Servo di Dio morisse, mi recai con la signorina Concettina Dellisanti a fargli visita. Ne ebbe tanto piacere e contraccambiò la nostra palma con un'altra di più grandi dimensioni perché, ci disse, "la pace deve essere lunga". In quella circostanza chiese notizie del mio fratello. Io gli manifestai le sue preoccupazioni perché non poteva avere il dono dei figli. Don Raffaele con un sorriso abbozzato fece capire di non preoccuparsi. Difatti mia cognata senza saperlo era già al terzo mese. Dopo alcuni giorni, il 5 aprile, diffusasi la notizia della sua morte mi recai con la suddetta cognata, che si trovava per le feste di Pasqua a Barletta con mio fratello, alla casa del Servo di Dio. Ci inginocchiammo dinanzi alla sua salma e pregammo per lui. |
In seguito ad una visita medica, avuta notizia della gravidanza di mia cognata, attribuimmo in quel sorriso della domenica delle Palme un segno profetico del Servo di Dio".
..."Riguardo mia sorella, era all'ottavo mese di maternità; esattamente il 21 giugno 1956, a due mesi dalla morte del Servo di Dio. Mentre si trovava seduta al balcone di casa cadde per terra ed entrò in un coma profondo che durò per due giorni.
Nel frattempo i miei familiari si affrettarono a ricoverarla in ospedale per far nascere il bambino con il taglio cesareo. Durante il suo stato di coma, una figlia spirituale di don Raffaele, Angelina Sfregola, sapendo della circostanza dolorosa, si affrettò a recarsi in ospedale con un pezzo d'indumento del Servo di Dio che appose sul petto della mia sorella la quale subito dopo riprese conoscenza, e saputo dell'accaduto volle ringraziare don Raffaele con la celebrazione di alcune Sante Messe, fatte dire a gloria di Dio e in suo onore. Sempre durante quei giorni, la madrina di battesimo di mia sorella, fece un sogno in cui si vide dinanzi don Raffaele che le chiedeva un pezzo di pane e nello stesso tempo le diceva di stare tranquilla perché presto tutto si sarebbe risolto. Questa andando a visitare mia sorella in ospedale e vedendo la sua rapida e inspiegabile ripresa attribuì tale guarigione all'intercessione del Servo di Dio". |
|
 |